L’UE finanzia il progetto di A2A, Snam e FNM per produrre idrogeno verde in Valcamonica

di Francesco Bottino

C’è anche un progetto italiano relativo alla produzione di idrogeno tra le 32 iniziative di piccola taglia scelte dalla Commissione Europea come destinatarie di 118 milioni di euro provenienti dall’Innovation Fund.

Si tratta- spiega una nota di Bruxelles – di progetti volti a introdurre sul mercato tecnologie a basse emissioni di carbonio per le industrie ad alta intensità energetica, l’idrogeno, lo stoccaggio di energia e le energie rinnovabili. Oltre a queste sovvenzioni, 15 progetti di maggiori dimensioni beneficeranno di assistenza fino a 4,4 milioni di euro durante la fase di sviluppo, allo scopo di migliorarne il livello di maturità.

Come indicato nella tabella riassuntiva dei 32 progetti finanziati, l’unica iniziativa italiana in tema di idrogeno ammessa al programma si chiama H2 Valcamonica ed è promossa da A2A, Snam e FNM.

L’obbiettivo è quello di produrre e stoccare idrogeno verde in Valcamonica, destinato a soddisfare la domanda del settore della mobilità, compresa quella ferroviaria (a partire, ovviamente, dai treni ad H2 realizzati da Alstom che a partire dal 2023 inizieranno ad operare proprio sulla linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo per conto di FNM nell’ambito del progetto H2iseO), dell’industria e della logistica.

L’elettrolizzatore – si legge ancora nella scheda riassuntiva pubblicata dalla Commissione – sarà alimentato con energia rinnovabile prodotta in gran parte da termovalorizzatori (un progetto su cui A2A lavora da tempo), ed è proprio questo, insieme all’utilizzo di H2 per alimentare il trasporto ferroviario, uno degli elementi di innovazione che hanno consentito al progetto di essere inserito tra quelli meritevoli di finanziamento. La produzione annuale di idrogeno pervista è pari a 830 tonnellate, con un utilizzo di 43.870 MWh di elettricità e 16.600 metri cubi di acqua.

Si ipotizza una riduzione vicina al 100% delle emissioni di gas serra rispetto alle tecnologie convenzionali fino ad oggi utilizzate.

Gli altri progetti italiani presenti nella lista, come detto, non riguardano l’idrogeno, ma invece lo stoccaggio giornaliero di energia elettrica (progetto DrossOne V2G Parking di EPS E-Mobility Srl) e lo stoccaggio di energia tramite batterie (progetto Pioneer di Aeroporti di Roma Spa, Fraunhofer-Institut für Solare Energiesysteme ed Enel X).

Per quanto riguarda l’idrogeno, sono presenti nell’elenco altri 3 progetti oltre a quello di A2A, Snam e FNM: il progetto spagnolo Hyvalue di Tubacex Novargi (produzione di idrogeno circolare partendo dai rifiuti urbani), il progetto polacco ZE PAK green H2 di Zepsol Elektrowini Patnow-Adamowkonin (un impianto da 5 MW per la produzione di idrogeno verde) e il progetto spagnolo SUN2HY di SUN2HY, Repsol ed Enagas (il primo impianto di piccola taglia pre-commerciale per la produzione di idrogeno con tecnologia fotoelettrocatalitica).

Da segnalare che il progetto SUNH2HY compare anche nella lista dei 15 progetti di maggiore dimensione insieme ad un’altra iniziativa relativa all’idrogeno: il progetto Hydrogen EU-Ropax, promosso da DFDS (Danimarca), Hexagon Composites (Norvegia), ABB (Svezia), Ballard Power Systems (Danimarca), Lloyd’s Register Group Services (UK), Knud E. Hansen (Danimarca) Ørsted (Danimarca) e Danish Ship Finance (Danimarca) e finalizzato alla realizzazione di una nave traghetto a zero emissioni con propulsione a fuel cell alimentate esclusivamente da idrogeno prodotto con energia rinnovabile.

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