L’Unione Europea definisce nuovi target per la diffusione dei fuel sintetici (derivati dall’H2) nell’aviazione

Ieri (25 aprile; ndr) i co-legislatori europei (Commissione, Consiglio e Parlamento) hanno raggiunto un accordo sulla formulazione del regolamento ReFuelEU Aviation, l’ultimo dei pacchetti normativi sui trasporti derivanti dal piano ‘Fit for 55’.

Nella versione definitiva del testo – ha spiegato l’associazione Hydrogen Europe – è previsto che i sustainable aviation fuels (SAFs) debbano arrivare al 70% di tutto il volume di combustibili distribuiti negli aeroporti dell’UE entro il 2050, e sono stati individuati anche dei sub-target per gli e-fuel sintetici (nel novero dei SAF sono inclusi anche quelli di origine biologica) derivati dall’idrogeno.

In particolare, è stato stabilito – con soddisfazione della stessa Hydrogen Europe – che i combustibili sintetici per l’aviazione debbano raggiungere un target dell’1,2% entro il 2031 e del 2% entro il 2032, mentre il fatto che nessun obbiettivo sia stato fissato per il 2025 costituisce, secondo l’associazione, “un’occasione persa”.

In questa formulazione definitiva del provvedimento, inoltre, è stato ampliato il perimetro delle tecnologie che potranno contribuire alla diffusione dei SAF, e tra queste è stato incluso in modo esplicito l’idrogeno rinnovabile, altro aspetto accolto positivamente da Hydrogen Europe.

“Dopo i risultati già raggiunti nei mesi scorsi con la Alternative Fuels Infrastructure Regulation (AFIR) e con la proposta relativa al regolamento FuelEU Maritime, siamo felici che ora siano stati definiti obbiettivi precisi e ambiziosi anche in materia utilizzo di combustibili alterativi nel trasporto aereo” ha commentato Darko Levicar, Mobility Policy Director di Hydrogen Europe.

“L’intesa raggiunta dalle istituzioni europee costituisce un momento di svolta per il processo di decarbonizzazione di questo settore ‘hard to abate’. Definendo obbiettivi vincolanti per la diffusione dei SAF, il nuovo provvedimento offre ai fornitori di combustibili un quadro normativo sufficientemente chiaro e certo per poter programmare gli investimenti e realizzare quindi delle catene di approvvigionamento negli aeroporti europei”.