McPhy perde nel semestre ma continua a investire per prepararsi allo scale-up dell’idrogeno
Un leggero rallentamento dei nuovi ordini, dovuto a fattori esterni, e l’avanzamento del piano di investimenti per l’industrializzazione hanno portato McPhy – azienda francese (ma presente con propri stabilimenti anche in Germania e in Italia) attiva nella produzione di tecnologie per la filiera dell’idrogeno verde – a chiudere il primo semestre 2021 con una perdita netta raddoppiata rispetto al valore del Q1 2020. Un risultato che tuttavia era in gran parte atteso e che è la diretta conseguenza dei preparativi che McPhy sta attuando per farsi trovare prona quando si verificherà il cosiddetto scale-up del mercato dell’H2.
“McPhy opera in un contesto in cui i progetti stanno progressivamente cambiando scala, sulla spinta del Green Deal europeo. Il gruppo è molto ben posizionato con un’offerta adatta a soddisfare le aspettative di due dei principali settori al centro di questa transizione verso l’idrogeno: l’industria e la mobilità” ha commentato Luc Poyer, Chairman e CEO of McPhy. “Con l’obbiettivo di prepararsi ad un’accelerazione di questa dinamica di crescita, McPhy sta intensificando i suoi sforzi per l’industrializzazione e sta rafforzando i propri team nei 3 Paesi in cui opera”.
Nel primo semestre i ricavi sono calati da 5,4 a 5,2 milioni di euro – il 58% riconducibile al business degli di elettrolizzatori (il 45% dei quali di grande dimensione e il 17% di piccola taglia) e il 42% a quello delle stazioni di rifornimento – in conseguenza “del contesto sanitario globale e delle relative restrizioni” nonché “di alcune indecisioni dei propri clienti legate alle tempistiche dei finanziamenti pubblici”.
Nello stesso periodo l’azienda ha comunque assunto 24 nuove risorse, in linea con l’obbiettivo annuale che prevede 50 nuove assunzioni. La crescita del numero di addetti ha avuto impatti diretti sul costo del personale e sui costi operativi, ammontati rispettivamente a 5,7 milioni e a 4,4 milioni di euro.
In considerazione di questi e di altri nuovi investimenti, il risultato netto semestrale è stato negativo per 8,6 milioni di euro, esattamente il doppio della perdita di 4,3 milioni di euro registrata nei primi 6 mesi del 2020.
Nel frattempo McPhy ha comunque siglato nuove partnership internazionali e ha raggruppato le attività di produzione delle fuel station di H2 (oggi realizzate a La Motte-Fanjas e Grenoble) in un nuovo sito produttivo ubicato a Grenoble, che entrerà in funzione a marzo 2022 con una capacità di 150 stazioni di rifornimento all’anno, ovvero 7 volte la capacità produttiva attuale.
Inoltre l’azienda ha individuato Belfort come sito per una nuova ‘gigafactory’ di elettrolizzatori, la cui implementazione però – si legge nella nota – “resta subordinata all’ottenimento dei fondi europei tramite l’IPCEI” e la cui entrata in funzione potrebbe creare 500 nuovi posti di lavoro, di cui 400 in Francia e altri 100 tra Italia e Germania.