McPhy: risultato netto negativo ma ordini, ricavi e investimenti in crescita nel 2022
Pur archiviando l’esercizio con una perdita netta in aumento rispetto all’anno precedente, nel 2022 McPhy ha visto crescere sensibilmente i ricavi e la raccolta ordini e ha dato impulso allo scale-up industriale necessario a soddisfare la domanda di tecnologie per l’idrogeno green, prevista in forte incremento.
Lo scorso anno l’azienda francese ha registrato ricavi pari a 16,1 milioni di euro, con un aumento del 22% rispetto ai 13,1 milioni del 2021, e ha raggiunto un monte-ordini (backlog) complessivo di 30,6 milioni di euro, del 51% maggiore rispetto al dato dell’anno precedente.
In evidente – quanto atteso – peggioramento, invece, l’EBITDA, negativo per 36,2 milioni di euro, e il risultato netto, negativo per 38,2 milioni di euro (nel 2021 la perdita era stata di 23,6 milioni).
Andamento previsto in ragione dell’incremento degli investimenti necessari a potenziare la capacità degli stabilimenti italiani e francesi, nonché a coprire i costi del nuovo personale assunto in vista di questo upgrade.
La posizione di cassa resta comunque solida, con 135 milioni di euro al 31 dicembre 2022, ammontare che consente di finanziare gli interventi previsti.
“Nel 2022 abbiamo raggiunto alcuni importanti obbiettivi in relazione al nostro scale up industriale, in un contesto di mercato che presenta i primi segnali di un’accelerazione” ha commentato Jean-Baptiste Lucas, CEO di McPhy. “Sono partiti i primi progetti su larga scala, il cui numero è destinato a crescere nei prossimi anni per raggiungere gli obbiettivi europei di decarbonizzazione”.
Per raccogliere la sfida, McPhy ha aumentato in misura significativa la capacità delle sue due linee produttive: “Per gli elettrolizzatori di capacità piccola e media, il sito di San Miniato (Pisa), che è ora completamente automatizzato e pronto per la produzione massina. Per gli elettrolizzatori di grande dimensione, la nuova gigafactory in fase di costruzione a Belfort. E poi abbiamo concentrato le attività legate alla hydrogen refueling station (HRS) nel nuovo stabilimento di Grenoble, che ora è in grado di produrre 150 stazioni di rifornimento all’anno”.
Lucas ha poi analizzato le dinamiche commerciali che interessano lo sviluppo dell’azienda, ricordando che “a fine 2022 McPhy ha firmato il suo primo contratto con un cliente industriale, uno dei principali produttori di acciaio del mondo. Si tratta di un progetto che conferma il grande potenziale dell’idrogeno per decarbonizzare le filiere ‘hard to abate’ ”.
Ora – ha concluso il CEO di McPhy – “abbiamo davanti due sfide: aumentare la nostra penetrazione commerciale sul mercato e consolidare l’incremento della nostra capacità, e potremo superarle continuando a investire nei nostri impianti industriali e migliorando ulteriormente la nostra tecnologia. Siamo pronti a intraprendere questo percorso con il supporto dei nostri partner”.