Nella sede di H2 Energy primo incontro per la Filiera Idrogeno della Lombardia

di Francesco Bottino

Pizzighettone (Cremona) – A circa un mese dall’annuncio della nascita del consorzio, H2 Energy ha riunito presso la propria sede di Pizzighettone (Cremona) i rappresentanti della Filiera Idrogeno della Lombardia, per fare il punto sullo stato del settore, su regole e finanziamenti, sui possibili scenari futuri e – soprattutto – sulle competenze dei membri e sulle opportunità di fare rete per sviluppare nuove tecnologie dedicate alla value chain dell’H2.

Aprendo i lavori della mattinata dopo l’intervento in video-collegamento dell’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia Guido Guidesi, il General Manager di H2 Energy (che della Filiera è il primo sponsor e promotore) Paolo Carrera ha ricordato le ultime tappe di evoluzione dell’idrogeno rinnovabile, “che nel 2020 pesava solo per lo 0,1% della produzione totale di H2, destinata in larga parte all’industria chimica e alla raffinazione, ed eseguita con metodi tradizionali e inquinanti, come lo steam reforming del metano”. Poi lo scenario è cambiato completamente, e l’idrogeno green, anche su impulso dell’Unione Europea, è diventato il vettore energetico su cui si punta per decarbonizzare i trasporti e l’industria hard to abate, con nuove strategie e ingenti risorse stanziate sia a livello comunitario che nazionale: “L’ecosistema sta andando nella giusta direzione, e lo stiamo facendo anche noi” ha sottolineato Carrera.

Ed è proprio per cogliere le opportunità derivanti da questo percorso di transizione, che H2 Energy ha voluto promuovere – “con il supporto attivo della Regione, che si è dimostrata fin da subito interessata e partecipe” ha assicurato il General Manager della società cremonese – la costituzione della Filiera Idrogeno della Lombardia: “Siamo riusciti a coinvolgere direttamente tutte le principali realità universitarie e della ricerca attive nella regione, e abbiamo messo insieme un gruppo ampio e variegato di aziende di diverse dimensioni, che rappresentano tutti gli anelli della catena del valore dell’idrogeno” ha aggiunto Carrera.

I progetti su cui la Filiera, e la stessa H2 Energy, stanno giù lavorando sono numerosi e riguardano sia la digitalizzazione dei processi sia lo sviluppo di elettrolizzatori innovativi basati sulle tecnologie AEM e SOE.

Carrera ha quindi lasciato il palcoscenico a Luca Gnali di Creaconsulting, che dopo aver analizzato le dinamiche di costo dell’energia rinnovabile prodotta in Italia ha fornito un’ampia e dettagliata panoramica dei programmi di finanziamento e sostegno alla filiera messi a disposizione dall’Unione Europea e anche dallo Stato italiano tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a partire dal bando lanciato recentemente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per assegnare 100 milioni di euro a favore della produzione di elettrolizzatori.

È toccato quindi ai rappresentanti delle principali università lombarde prendere la parola per illustrare alla platea su quali aspetti relativi alle tecnologie per l’H2 i rispettivi atenei stanno concentrando la loro attività di ricerca, i cui obbiettivi vanno dal miglioramento dell’efficienza degli impianti fino al superamento della necessità di utilizzare metalli rari nella produzione delle celle elettrolitiche.

Di queste e di altre tematiche hanno parlato Alberto Vertova e Giuseppe Cappelletti dell’Università Statale di Milano; Saverio Latorrata e Giovanni Dotelli del Politecnico di Milano; Carlo Santoro e Piercarlo Mustarelli dell’Università di Milano-Bicocca; Laura Borghese e Laura Depero dell’Università di Brescia.