Nikola Motor ottiene un finanziamento dal Governo USA per i suoi tir a idrogeno
C’è anche Nikola Motor tra i nomi noti dei destinatari di un ‘round’ di finanziamenti da 64 milioni di dollari che il Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti ha assegnato a favore di progetti di sviluppo delle tecnologie legate all’idrogeno, nell’ambito della strategia nazionale H2@Scale.
Si tratta di valori assoluti ben lontani da quelli stanziati dalla Commissione Europea con la sua strategia per l’idrogeno e da alcuni Paesi del Vecchio Continente come Germania a Portogallo. Poco più di 60 milioni non sono molti, per un bilancio statale delle dimensioni di quello USA, considerando per di più che il Paese produce ogni anno 10 milioni di tonnellate di H2 (il 95% tramite steam reforming), ovvero un settimo dell’intero output mondiale.
In ogni caso, il Dipartimento sta portando avanti una serie di iniziative per favorire lo sviluppo dell’industria dell’idrogeno e la diffusione dell’H2 in diversi comparti, come i trasporti e l’industria.
Tra esse, il ciclo di finanziamenti appena assegnati a 18 diversi progetti, tra cui compare quello proposto da Nikola Motor, azienda di Phoenix, Arizona, di cui è azionista anche Cnh Industrial (controllata di Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla anche FCA) e che è balzata agli onori delle cronache per la sua recente IPO da record sui listini di Wall Street.
Nikola ha ottenuto da Washington circa un milione di dollari per studiare membrane e altre componenti destinate ad equipaggiare i sistemi di propulsione dei suoi camion a fuel cell. Oltre a diverse Università americane, che evidentemente hanno ottenuto fondi per progetti di ricerca, ci sono poi tra i beneficiari dei finanziamenti del Dipartimento dell’Energia altri nomi noti del settore, come Hexagon, che ha ricevuto 2,5 milioni per lo sviluppo di tank per l’idrogeno, Commins e Plug Power (3 milioni a testa per sistemi di fuel cell), e alcune grandi corporation come Caterpillar, che ha ricevuto ben 6 milioni per un progetto relativo all’utilizzo di fuel cell a idrogeno destinate ad alimentare i data center dell’azienda.