Per azzerare le emissioni nette del suo business Shell punta anche sulla vendita di idrogeno
La oil major Royal Dutch Shell si è data dei nuovi ambiziosi obbiettivi in tema di riduzione del proprio impatto ambientale, per raggiungere i quali intende aumentare la vendita di prodotti a low-carbon, tra cui l’idrogeno.
Il gruppo internazionale ha infatti annunciato che intende rendere il suo business energetico ‘net-zero emission’ entro il 2050, o anche prima se possibile.
Quella di Shell può essere letta – fa notare Bloomberg – come una sorta di risposta all’allarme lanciato ieri dalla IEA (International Energy Agency) riguardo il fatto che il crollo del prezzo del greggio potrebbe minacciare la transizione energetica poiché ridurrebbe le risorse a disposizione dei produttori di petrolio per sviluppare nuove tecnologie eco-sostenibili.
La multinazionale energetica basata in Olanda ha invece ribadito i suoi target ambientali, decisamente ambiziosi, e ha anche delineato le modalità con cui intende raggiungere le emissioni nette zero: innanzitutto lo scopo primario è quello di abbattere, fino ad annullare, il quantitativo di CO2 emesso dalla stessa azienda nel corso dei propri cicli produttivi. Ma il grosso delle emissioni deriva – ammette la stessa Shell nella sua nota – dell’attività dei clienti quando utilizzano i prodotti energetici venduti dal gruppo.
A tal proposito Shell intende ridurre il ‘net carbon footprint’ dei suoi prodotti energetici del 30% entro il 2035 e del 60% entro il 2050. E per farlo la strada sarà quella di aumentare le vendite di prodotti low-carbon “come rinnovabili, biofuel e idrogeno”. Una dichiarazione d’intenti che vede confermare l’idrogeno tra gli strumenti essenziali per ridurre l’impatto ambientale dell’industria energetica e schiera una maxi-corporation come Shell nel campo dei sostenitori di questa fonte energetica pulita.