Per il phase-out della centrale di La Spezia Enel pensa anche all’idrogeno

Per ora si tratta solo di un progetto preliminare, in attesa di tutte le (molte) autorizzazioni, ma le idee di Enel sembrano essere abbastanza chiare a riguardo: nel futuro della centrale elettrica di La Spezia potrà esserci anche l’idrogeno.

A rivelarlo, nel corso di un recente webinar organizzato da Legambiente, è stata Marilisa Partipilo – manager del gruppo energetico italiano – che ha tracciato i possibili scenari del cosiddetto phase-out dal carbone della centrale spezzina, previsto già nel corso di quest’anno.

Secondo quanto riportato dalla testata ‘Città della Spezia’, il progetto prevedrebbe la riconversione a gas della centrale, che a quel punto però funzionerebbe solo a intermittenza e soltanto quando sarà necessario per integrare la produzione da fonti rinnovabili, che Enel – ha assicurato Partipilo – auspica di poter installare nello stesso sito.

Il condizionale è d’obbligo perché, come spiegato nel corso del webinar, entrambi i passaggi – riconversione dal carbone al gas e installazione di impianti di energia rinnovabile – necessitano di una serie di autorizzazioni il cui ottenimento non è un processo né breve né dall’esito così scontato.

Il piano sarebbe comunque quello di installare 7 MW di capacità fotovoltaica e un sistema di batterie per lo stoccaggio di energia da 20 MW.

E poi l’idrogeno: “Parliamo di un impianto per la produzione di H2 verde, non con cattura di CO2 ma prodotto con fonti rinnovabili” ha dichiarato la manager di Enel, sempre secondo la ricostruzione di ‘Città della Spezia’. “C’è l’acqua, c’è un impianto fotovoltaico da 7 MW: sarebbe il sito perfetto per una soluzione di questo tipo. E’ una strada da percorrere, magari individuandone gli utilizzatori. L’idrogeno per noi è un vettore, va a complemento dell’energia elettrica e sarà usato nell’industria e nei trasporti pesanti”.

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