Pichetto (MASE): “Con i 3,6 miliardi del PNRR sull’idrogeno e l’Africa vicina, l’Italia può diventare uno dei primi produttori di e-fuel”

L’Italia continuerà la sua battaglia in sede europea per il riconoscimento del ruolo dei bio-fuel nella decarbonizzazione della mobilità, ma deve prepararsi a cogliere l’opportunità di diventare uno dei leader nella produzione di e-fuel, obbiettivo possibile grazie alle risorse stanziate dal PNRR per lo sviluppo della value chain dell’idrogeno e alla vicinanza del Belpaese con l’Africa, dove verosimilmente si concentrerà una quota rilevante dalla produzione globale di H2 e derivati (come ammoniaca a metanolo) a costi competitivi.

Lo ha sottolineato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, intervenendo nel corso del Forum per l’Intermodalità Sostenibile che si è svolto a Roma.

“L’Italia deve essere pronta a cogliere le nuove opportunità. Dopo il voto sul regolamento auto, andiamo avanti sui biocarburanti per dimostrare la loro neutralità. Dobbiamo guardare alla scienza e non all’ideologia. Nel frattempo, però, il PNRR mette 3,6 miliardi sull’idrogeno: con un investimento del genere e l’Africa vicina, possiamo diventare noi stessi anche i primi produttori di e-fuel” ha detto Pichetto.

“Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione – ha aggiunto il titolare del MASE – abbiamo una cassetta degli attrezzi piena di contenuti. E’ fondamentale avere una rete gas moderna, con almeno sei o sette rigassificatori che siano la nostra garanzia anche contrattuale di avere le forniture. Lo stesso vale per la rete elettrica – secondo Pichetto – che dovrà strutturarsi attraverso il piano di Terna. Con il PNIEC daremo il percorso per arrivare a produrre energia per 2/3 da fonti rinnovabili e per la restante parte dal gas”.

“La mobilità – ha concluso il ministro – è uno dei settori di sviluppo del Paese. Porti, aeroporti e ferrovie moderne sono un grande contributo nel percorso che può portare l’Italia ad essere un Paese all’avanguardia negli obiettivi 2030 e 2050”.