Prodotto per la prima volta DRI utilizzando oltre il 60% di idrogeno: lo ha fatto il gruppo cinese HBIS, con la tecnologia Energiron di Tenova e Danieli
La cinese HBZX High Tech, parte di Hebei Iron & Steel Group – HBIS, è stata la prima azienda al mondo ad aver prodotto su base industriale DRI (Direct Reduced Iron) utilizzando come agente riducente un mix di metano e idrogeno con una percentuale di H2 superiore al 60%.
Questa operazione da primato è stata realizzata nell’impianto di HBZX a Xuan Hua, Zhangjiakou, nella provincia cinese di Hebei, utilizzando un impianto da 600.000 tonnellate annue di capacità, fornito dall’azienda italiana Tenova e basato sulla tecnologia Energiron, sviluppata dalla controllata del gruppo Techint insieme a Danieli, altra eccellenza tricolore del settore.
La stessa Tenova, in una nota, definisce questo “uno straordinario risultato”, da parte di quella che è “la prima acciaieria al mondo che già sta producendo preridotto (DRI, a sua volta materia prima per i forni elettrici di produzione dell’acciaio) utilizzando una miscela di metano e idrogeno”, e anche la prima a farlo in Cina, contribuendo in tal modo alla transizione energetica dell’industria siderurgica dal modello tradizionale basato su alto forni a carbone a quello innovativo che prevede l’utilizzo di forni elettrici alimentati a DRI, a sua volta prodotto utilizzando quantitativi crescenti di idrogeno.
Un percorso reso possibile proprio dalla tecnologia Energiron di Tenova e Danieli, che consente di utilizzare fino al 100% di idrogeno come agente riducente per la produzione di preridotto e che sta già diventando uno standard internazionale, come conferma il recente ordine per questo tipo di soluzione che le due società italiane hanno ottenuto dal gruppo siderurgico tedesco Salzgitter.
Utilizzando un impianto Energiron, HBZX è in grado di generare soltanto 250 kg di CO2 per ogni tonnellata di DRI prodotto, ma esattamente la metà di questo quantitativo di anidride carbonica (125 Kg per tonnellata) viene sequestrato e stoccato dallo stesso impianto, che lo rende poi disponibile per il riutilizzo nell’ambito del processo industriale dell’acciaieria.