Puntare solo sull’idrogeno verde potrebbe essere “controproducente”: per la major BP fondamentale anche quello blu
Puntare tutto solo sull’idrogeno verde potrebbe essere controproducente e rallentare di fatto il consolidamento di un’economia globale dell’H2, mentre la scelta più efficace sarebbe quella di attuare un mix equilibrato tra la variante green e quella blu.
E’ questa l’opinione della major BP, che nel suo recente Annual Report analizza il possibile percorso evolutivo dell’industria energetica mondiale nei prossimi 30 anni.
La corporation britannica è stata la prima big del settore petrolifero a dire apertamente, proprio nel suo report, che l’era del greggio si sta avviando verso il tramonto e che la domanda mondiale di petrolio non tornerà più ai livelli raggiunti prima della crisi del Covid-19.
Insomma, BP sembra essere ben consapevole che nel futuro ci saranno sempre meno greggio e sempre più fonti alternative, soprattutto rinnovabili e idrogeno.
Ma proprio riguardo all’H2 l’azienda, così come stanno facendo altre sue omologhe a livello globale, non si dimentica del tutto di essere una società ancora strettamente legata al fossile, soprattutto in termini di esposizione in asset di questa categoria, e quindi nelle sue previsioni ipotizza scenari in cui inevitabilmente un ruolo di primo piano verrà svolto dall’idrogeno blu – quello prodotto partendo dal gas metano – che secondo BP dovrebbe affiancare, con quote paritetiche, la versione verde prodotta da fonti rinnovabili.
Questo per diverse ragioni: innanzitutto “per evitare un eccessivo ‘drenaggio’ di energia rinnovabile dalla rete elettrica” ma anche e soprattutto perché, secondo BP, “la produzione di idrogeno blu potrebbe consentire alle forniture di H2 di aumentare drasticamente e in tempi rapidi, senza dover fare, in questa prima fase, eccessivo affidamento sulle rinnovabili”, la cui crescita, pur sostenuta, secondo il gruppo britannico potrebbe non essere sufficiente a garantire fin da subito i quantitativi di energia richiesti da una produzione di idrogeno declinata esclusivamente nella variante verde.
Per BP infatti, è un fatto che il consumo di idrogeno crescerà notevolmente nei prossimi decenni, per arrivare entro il 2050 al 6% del mix complessivo nello scenario definito ‘rapid’ e al 15% nello scenario ‘net-zero’.
In definitiva, secondo BP, “affidarsi esclusivamente all’idrogeno verde potrebbe rallentare il ritmo di crescita di un’economia dell’H2”.