Quarta rata del PNRR: il Governo vuole modificare due dei target relativi all’idrogeno (treni e siderurgia)

di Francesco Bottino

Per evitare un processo di verifica particolarmente lungo e complesso, come quello in corso proprio in questi mesi sul raggiungimento degli obbiettivi della 3a rata del PNRR, sulla 4a rata del Piano il Governo si è mosso anticipatamente, formulando una serie di proposte di modifica dei target, che verranno ora sottoposte a Bruxelles con l’obbiettivo di risolvere a monte eventuali problematiche che potrebbero ostacolare il trasferimento dei fondi.

Lo ha spiegato, durante un’apposita conferenza stampa, il Ministro delle Politiche Europee Raffaele Fitto, che ha voluto ridimensionare le preoccupazioni circa la 3a rata, riguardo alla quale sono stati mancanti alcuni obbiettivi, e in particolare quelli relativi agli asili nido e alle stazioni di rifornimento stradale di idrogeno (i progetti ammessi al finanziamento sono stati solo 35, a fronte di un target di 40).

“Al momento il processo di verifica da parte della Commissione, propedeutico al trasferimento dei fondi, è in corso. Ma vorrei ricordare – ha sottolineato Fitto – che l’Italia è uno dei 3 soli Paesi ad aver richiesto il pagamento della 3a rata”.

Anche se meno ingente di quello di molti altri Stati membri, si tratta comunque di un ritardo, e per evitare che ciò si ripeta con la 4a rata il Governo ha deciso di formulare una serie di proposte di modifica rispetto a 10 target, che verranno ora sottoposte a Bruxelles e che, se approvate, dovrebbero risolvere in anticipo i potenziali intoppi spianando la strada al raggiungimento degli obbiettivi e, quindi, alla conseguente erogazione delle risorse.

Nello specifico, sui 10 target che il Governo vorrebbe modificare, 2 riguardano l’idrogeno.

Il primo è quello relativo all’investimento M2C2 3.4, ‘Sperimentazione dell’idrogeno per la mobilità ferroviaria’, di competenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “La proposta di modifica – si legge nella nota ufficiale del Dipartimento per le Politiche Europee – prevede la riformulazione della descrizione dell’investimento contenuto nella CID tenendo conto degli esiti del processo di selezione delle proposte ed è in linea con i progetti selezionati, tenuto conto della natura sperimentale della misura. Nel dettaglio, in ordine alla localizzazione degli interventi, si è previsto che gli stessi possano essere realizzate preferibilmente in prossimità dei siti locali di produzione di idrogeno verde e/o delle stazioni autostradali di rifornimento di idrogeno e che la stessa possa prevedere misure per la ricerca e sviluppo”.

Il secondo target relativo all’idrogeno che l’esecutivo vorrebbe modificare riguarda invece l’investimento M2C2 3.2, ‘Uso dell’idrogeno nell’industria hard to abate’, di competenza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “La modifica – spiega il Governo – riguarda la descrizione della misura per allineare il testo al DNSH. Nel dettaglio con la modifica introdotta si prevede espressamente che nessun gas naturale deve essere utilizzato per la produzione di idrogeno da utilizzare nella riduzione diretta del ferro”.