Quasi 100 operatori (tra cui Snam, Italgas e TAP) scrivono a Bruxelles: “Blend H2-metano in rete fattore strategico per la transizione energetica”

Sono quasi cento le firme – comprese quella del CEO di Snam Marco Alverà, del CEO di Italgas e Presidente dell’associazione europea GD4S Paolo Gallo, e quella del Managing Director di TAP (Trans Adriatic Pipeline) AG Luca Schieppati – in calce alla lettera aperta che altrettanti operatori di infrastrutture energetiche hanno inviato al Vicepresidente della Commissione Europea (con delega al Green Deal) Frans Timmermans per ribadire il ruolo strategico che le reti del gas potranno svolgere nella distribuzione di miscele di metano e idrogeno, contribuendo in tal modo al raggiungimento degli obbiettivi ambientali fissati da Bruxelles.

“I network per la trasmissione e la distribuzione del gas attualmente esistenti, e le strutture ad essi connesse, saranno un fattore abilitante essenziale per raggiungere la decarbonizzazione dell’economia europea e gli obbiettivi della Hydrogen Strategy” si legge nel testo della lettera, pubblicato integralmente dal sito Euractive. “Il retrofitting e il repourposing (rispettivamente l’adattamento di condotte esistenti al trasporto di mix di idrogeno e gas naturale nel primo caso, e al trasporto di solo H2 nel secondo) delle reti del gas può essere complementare con la costruzione di nuove pipeline dedicate all’idrogeno”.

Secondo i firmatari della missiva, infatti, il blending di H2 e metano, “considerato una soluzione transitoria, può comportare molteplici vantaggi nel contesto della strategia europea per l’idrogeno”, che vengono elencanti in dettaglio nel documento.

Alla luce di tali considerazioni, gli estensori della lettera aperta a Timmermans chiedono che “il ruolo delle miscele di idrogeno e metano nella rete del gas esistente venga riconosciuto nel quadro regolatorio europeo in materia di energia, per favorirne così lo sviluppo”. Per esempio, “un sistema di certificazione dell’origine dell’idrogeno in rete potrebbe agevolarne la monetizzazione riducendo la necessità di contributi pubblici”. Inoltre, servirebbero “misure atte a favorire l’interoperabilità sia tecnica che commerciale tra le diverse reti nazionali dei Paesi europei”.

“E’ in gioco la competitività dell’Europa e la sua capacità di guidare la nuova economia dell’idrogeno. In vista delle modifiche legislative previste nel 2021 e negli anni a venire – si conclude la lettera – siamo pronti a lavorare insieme alla Commissione per rafforzare il ruolo del blend di H2 e metano nel percorso di transizione verso un ecosistema europeo dell’idrogeno”.

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