Saipem punta su energy carrier green e infrastrutture sostenibili nel nuovo Piano strategico 2022-25
C’è un forte focus verso la transizione energetica nel nuovo Piano strategico di Saipem 2022-2025, che prevede investimenti per 1,5 miliardi di euro, di cui 200 milioni destinati nello specifico ad arricchire il portafoglio tecnologico del gruppo: due dei 4 pilastri del futuro business model riguarderanno infatti – rispettivamente – i carrier energetici green e le infrastrutture sostenibili.
Il Piano, denominato ‘Verso una nuova Saipem’, secondo quanto spiegato dal CEO del gruppo Francesco Caio mira a “costruire un’azienda che cresce, genera profitti e cash flow con precisi obiettivi di sviluppo nel settore delle energie tradizionali, nella transizione energetica e nelle infrastrutture sostenibili, operando come abilitatore tecnologico di strategie low carbon”.
Per il numero uno di Saipem, “la transizione energetica non è un semplice spostamento verso fonti low carbon, ma una radicale trasformazione di un intero ecosistema. Da un settore fortemente centralizzato, caratterizzato da grandi impianti e poco digitalizzato ad uno distribuito, fortemente interconnesso, con una crescente centralità di servizi innovativi e nuovi operatori diversi da quelli tradizionali sul versante sia della domanda che dell’offerta. È un profondo cambiamento che richiede modelli operativi innovativi e flessibili per competere e crescere con profitto”
L’attività delle ‘nuova’ Saipem si articolerà in 4 aree di business, due delle quali fortemente connesse con la transizione energetica.
Una sarà infatti relativa agli ‘energy carrier’, “per la progettazione di impianti complessi o della loro riconversione low-carbon con un focus crescente– spiega Saipem – sul migliore bilanciamento rischio/rendimento e con maggiore attenzione alla marginalità. La strategia prevede l’arricchimento del portafoglio tecnologico attraverso operazioni di corporate venture capital o acquisizioni selettive di competenze come quella effettuata lo scorso anno con “CO2 Solutions”.
Tra gli energy carrier è sicuramente da annoverare anche l’idrogeno, ambito in cui Saipem è già attiva anche in Italia in due diversi progetti di primo piano: AGNES a Ravenna e la ‘Puglia Green Hydrogen Valley’, in partnership con Alboran Hydrogen, Snam ed Edison.
L’altro filone di business riguarderà le ‘infrastrutture sostenibili’, e punterà a far crescere l’azienda “in un settore diventato strategico nel nuovo ecosistema della transizione energetica e della mobilità sostenibile e per il quale il Recovery Fund italiano funzionerà auspicabilmente da acceleratore. Il piano prevede nuovi ordini per infrastrutture di circa 3 miliardi di euro nel quadriennio”.