Saras considera possibili investimenti sull’idrogeno
Il gruppo italiano Saras, alle prese con un taglio dei costi necessario per far fronte agli effetti della pandemia di coronavirus e della conseguente crisi petrolifera, non rinuncia però delineare il proprio futuro industriale nell’ambito della transizione energetica, guardando anche all’idrogeno.
Lo ha svelato, nel corso di un’intervista all’agenzia di stampa Reuters, Dario Scaffardi, Amministratore delegato della società di raffinazione petrolifera controllata dalla famiglia Moratti.
Il manager ha parlato del programma di risparmi da 120 milioni di euro, che contemplerà varie iniziative tra cui il taglio di alcuni costi e il ricorso alla cassa integrazione nel corso del 2021, ma ha anche aggiunto che, nonostante il contenimento delle spese nel breve termine, l’azienda nel lungo periodo resta focalizzata su un’espansione della capacità di raffinazione dei biocombustibili, scommettendo su un aumento della loro domanda e su norme più rigide in materia di tutela ambientale.
Ma le futura strategia di Saras non potrebbero contemplare anche l’H2: “Stiamo considerando possibili investimenti sull’idrogeno, sempre più visto come un combustibile ‘pulito’ che potrebbe giocare un ruolo crescente nella transazione energetica” ha infatti dichiarato Scaffardi.