Si chiama Hydrogen East il nuovo cluster dell’idrogeno nato nell’Inghilterra orientale

In Gran Bretagna ha visto la luce Hydrogen East, nuova organizzazione che si propone di sviluppare un cluster dell’idrogeno pulito nell’Inghilterra orientale, dando vita ad una serie di progetti ubicati nella regione.

Secondo gli stessi promotori – al momento le aziende che hanno aderito sono New Anglia Energy, Opergy, EDF Energy, TCP ECO, CPH2. Arup, EEEGR, New Anglia LEP, ORE Catapult – Hydrogen East è il primo cluster dell’H2 focalizzato su progetti di elettrolisi e concentrato sullo scale-up dell’idrogeno in un’area precisa, che peraltro aspira a diventare la prima Clean Growth Region del Regno Unito (come previsto dalla Local Industrial Strategy). Nell’Inghilterra orientale, alcuni importanti progetti di energia eolica in ambito offshore promossi da grandi gruppi come ScottishPower e Vattenfall hanno già ottenuto il via libera da parte delle autorità competenti e sono pronti ad entrare nella fase realizzativa.

La nuova organizzazione britannica ha già individuato sei siti ‘core’ per potenziali progetti di elettrolisi ubicati nel Norfolk e nel Suffolk, che dovrebbero costituire un primo nucleo di una più estesa infrastruttura di produzione e distribuzione di H2 green, la cui dimensione è destinata a crescere nel tempo, parallelamente all’aumento della domanda di questo combustibile da parte del mercato.

“L’idrogeno è un elemento molto versatile, che può essere impiegato in una varietà di settori. Dobbiamo tenerlo in considerazione come uno strumento che potrà aiutarci nella transizione verso l’obbiettivo net-zero” ha sottolineato Nigel Cornwall, Direttore di Hydrogen East.

“Sono già in corso in tutto il Paese diversi progetti dimostrativi finalizzati a sperimentare l’impiego di H2 in ambiti come il riscaldamento domestico, la produzione di energia elettrica e i trasporti, soprattutto ad Aberdeen e Teesside. Qui nell’est abbiamo bisogno di definire un nostro modello di sviluppo della filiera dell’idrogeno che possa adattarsi alle caratteristiche della regione, integrandosi con le fonti energetiche di cui disponiamo come il nucleare e l’eolico offshore”.