Snam progetta la prima ‘gigafactory’ italiana di elettrolizzatori
di Francesco Bottino
Snam sta studiando la possibilità di realizzare in Italia una ‘gigafactory’ di elettrolizzatori, ovvero uno stabilimento produttivo in grado di costruire impianti di elettrolisi per una capacità annua complessiva superiore a 1 GW.
E’ quanto ha rivelato Sergio Molisani, Direttore Finanza dell’azienda di San Donato Milanese durante un’audizione svoltasi ieri alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, in relazione al Recovery Plan.
Parlando delle diverse iniziative messe in campo da Snam in tema di idrogeno, Molisani ha illustrato una serie di progetti allo studio, tra cui “la realizzazione della prima ‘gigafactory’ di elettrolizzatori”. Impianto di produzione che, nell’auspicio della società, dovrebbe poi servirsi “delle componentistica necessaria, a monte e a valle, fornita da aziende italiane, con l’obbiettivo di favorire lo sviluppo di una filiera nazionale di queste tecnologie”.
Il manager di Snam non ha fornito altre informazioni riguardo questo progetto, che sembra essere ancora in fase di gestazione: né per quanto riguarda la potenziale ubicazione del sito, né in relazione ad eventuali partner che affiancherebbero Snam in questa iniziativa.
A tal proposito è opportuno ricordare che ITM Power – azienda britannica specializzata proprio nella produzione di elettrolizzatori e di altre tecnologie per l’H2 di cui Snam, solo pochi mesi fa, è diventata azionista di minoranza e con cui ha siglato anche una serie di accordi di collaborazione commerciale – ha da poco messo in funzione la sua prima ‘gigafactory’ nel Regno Unito. In una recente intervista alla stampa specializzata, il CEO di ITM Graham Cooley aveva poi rivelato l’intenzione della società, grazie alla finanza raccolta negli ultimi ‘round’ con gli investitori, di realizzare in tempi relativamente brevi seconda ‘gigafactory’, che questa volta potrebbe raggiungere la capacità annua di 2 GW.
Allo stesso modo, anche De Nora, azienda italiana di cui Snam ha rilevato il 33% nei mesi scorsi, è attiva nella produzione di impianti di elettrolisi tramite la partecipata ThyssenKrupp Uhde Chlorine Engineers, una joint-venture con il colosso siderurgico tedesco Thyssenkrupp.