Stupenengo (Fpt Industrial): “Entro un biennio pronti a circolare i nostri primi camion a idrogeno”
Il gruppo CNH Industrial – controllato dalla holding Exor della famiglia Agnelli-Elkan e attivo nel settore dei mezzi pesanti – studia la propulsione a idrogeno da oltre 10 anni (e nei mesi scorsi ha anche definito un accordo con Snam), “ma ora lo scenario è cambiato, e nel prossimo biennio contiamo di far circolare i nostri primi prototipi di camion ad H2”.
Lo ha dichiarato – nel corso di un’intervista al Corriere della Sera – Annalisa Stupenengo, dal 2015 Amministratore delegato di Fpt Industrial, la società del gruppo CNH (di cui fa parte anche Iveco) che, con un fatturato di 4 miliardi di euro, 8.000 dipendenti, 10 stabilimenti e 8 centri di ricerca, si occupa della produzione di motori industriali.
Ricordando la storica vocazione del gruppo CNH – che è diventato anche azionista del produttore americano Nikola – verso la mobilità sostenibile, con i primi motori diesel common rail e poi con i camion a GNL (Gas Naturale Liquefatto) di Iveco, l’AD di Fpt Industrial ha spiegato che “i tir elettrici sono già pronti a circolare, ma hanno il limite dell’autonomia. E non si possono caricare di batterie questi mezzi, che invece dovrebbero essere stipati di merci”.
Ed è qua che entrano in scena le fuel cell di idrogeno, “la soluzione più efficiente per far partire la rivoluzione del trasporto pesante”. Il gruppo conta di “far circolare i primi prototipi ad H2 nel prossimo biennio”, ma Stupenengo ha anche aggiunto che questo percorso dovrà diventare sostenibile anche dal punto di vista economico per compiersi compiutamente: “Un pieno di H2 deve arrivare ad avere un costo competitivo equiparabile a un costo a quello del carburante tradizionale”. Obbiettivo a portata di mano grazie “alla ricerca e soprattutto alle economie di scala”. Fondamentale, in questo senso, sarà anche la creazione di una “una rete efficiente di distribuzione” dell’idrogeno destinato ad alimentare i camion. Il percorso comunque sembra ormai segnato e in questa transizione del trasporto pesante verso l’H2 “Torino può ambire ad avere un ruolo di primo piano” ha concluso la numero uno di Fpt Industrial.