Sulla transizione l’industria chiede più ‘laicità’ : “Non escludiamo tecnologie promettenti solo per ragioni ideologiche”

di Francesco Bottino

Milano – Laicità e neutralità tecnologica: è questo l’approccio necessario per affrontare in modo efficace le sfide che la transizione energetica pone di fronte a istituzioni e imprese, sfruttando al meglio tutte le tecnologie disponibili.

La necessità di adottare, senza preclusioni ideologiche, una moltitudine di soluzioni per affrontare il problema del cambiamento climatico, è stata il filo conduttore degli interventi di molti dei principali player dell’industria energetica nazionale, che si sono susseguiti sul palco del business talk ‘Fonti Alternative per la Nuova Energia – Rinnovabili, Idrogeno e Nucleare’, organizzato a Milano da Corriere della Sera e RCS Academy (di cui HydroNews è stato media partner) e che, intervistati dai giornalisti del quotidiano di Via Solferino, hanno concordato sul fatto che non potrà mai esistere un ‘silver bullet’, un’unica soluzione miracolosa.

Aspetto sottolineato fin dalle prima battute, specie in chiave di rapporto con l’Europa, dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin (intervistato dal Direttore del Corriere Luciano Fontnta), e anche dal Presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce, che ha ricordato: “L’elettrificazione diretta, in alcuni casi, non può essere la soluzione. Ci sono processi industriali, per esempio, che richiedono molto calore e quindi necessitano di una molecola. In queste situazioni il gas naturale oggi utilizzato potrà essere sostituito con l’idrogeno, ambito in cui dobbiamo studiare tutte le possibili tecnologie e valorizzare la filiera italiana di competenze e professionalità”.

Concetto ‘stressato’ (per usare un anglicismo oggi particolarmente in voga) anche da Nicola Lanzetta, Direttore Italia del gruppo Enel, e dal CEO di A2A Renato Mazzoncini, che ha ricordato: “L’elettrificazione coprirà al massimo il 55% della domanda finale di energia, quindi almeno il 45% sarà ancora soddisfatto da combustibili, ed è per questo che ci servono le molecole ‘green’, come i biofuel, gli e-fuel e l’idrogeno”. Mazzoncini ha ammesso che “per il momento ancora se ne parla senza sapere davvero quando saranno effettivamente disponibili a prezzi concorrenziali” ma si è detto convinto che “non vedremo mai un aereo che vola da Milano a New York, o una grande nave in arrivo dalla Cina carica di container, alimentati a batteria”.

Sulla stessa falsariga gli interventi di Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato e Direttore Generale della multiutility Iren, e di Ugo Salerno, Presidente e Amministratore Delegato del gruppo RINA, che ha ribadito l’importanza di adottare un approccio neutrale alle tecnologie, “senza escludere nulla, dal nucleare di piccola taglia alla Carbon Capture and Storage (CCS): “Non dimentichiamoci – ha detto Salerno – che la CO2 sarà fondamentale anche per la produzione di combustibili sintetici, in combinazione con l’idrogeno. Gli e-fuel, oltre a costituire lo strumento più efficace per decarbonizzare i trasporti pesanti, marittimi ed aerei, sono anche un vettore per trasportare l’H2 su lunghe distanze in modo più semplice ed efficiente”.

Il numero uno del RINA ha concluso il suo intervento aggiungendo che “oggi siamo ancora molto lontani dagli obbiettivi di riduzione delle emissioni che ci siamo dati per il 2030. Per raggiungerli avremo bisogno di tutti gli strumenti a disposizione: non possiamo escluderne alcuni, che pure sarebbero utili, solo per ragioni ideologiche”.

Il CEO di Edison Nicola Monti ha quindi parlato dei progetti del gruppo sia in tema di energie rinnovabili sia riguardo allo sviluppo (per il momento non in Italia) di tecnologia nucleare di nuova generazione, mentre l’Amministratore delegato di Italgas Paolo Gallo ha sottolineato il ruolo fondamentale delle reti di trasporto nella futura diffusione dei gas green, a partire dall’idrogeno, su cui l’azienda sta sviluppando un progetto di Power-to-X in provincia di Cagliari, il cui iter sta procedendo: “Abbiamo già concluso la VIA regionale, e a breve ci aspettiamo l’ottenimento dell’autorizzazione unica. Partiremo nel giro di pochi mesi e dimostreremo che l’idrogeno green è uno strumento di stoccaggio di energia rinnovabile, che puoi può essere utilizzato in moltissimi modi. Per noi rappresenta il futuro. Non domani, ma sicuramente entro fine decennio sarà soluzione competitiva”.

Anche Snam, rappresentata all’evento del gruppo RCS dal suo Executive Vice President Strategy, Innovation and Sustainability Claudio Farina, ha concentrato l’attenzione sul ruolo dell’infrastruttura del gas, anche in chiave di futuro trasporto di H2 – “noi stiamo già certificando l’hydrogen readyness dei nostri tubi” ha ricordato Farina – che in taluni casi è già stato sperimentato concretamente, sia dal TSO di San Donato Milanese sia dalla multiutility Hera, come ha evidenziato l’AD Orazio Iacono, ricordando la sperimentazione svolta lo scorso anno a Castelfranco Emilia, con un mix di metano e H2 al 2%, e preannunciando nuovi testi imminenti con quote di idrogeno fino al 5% e al 10%.

Del ‘ciclo’ del metano sintetico, ricavato combinando idrogeno verde e CO2, ha parlato Marco Alverà, CEO della tedesca Tree Energy Solutions: “In questo modo risolviamo i problemi delle infrastrutture, visto che il metano sintetico ha proprietà chimiche e fisiche identiche a quelle del metano naturale, e in più arriverà a costare meno della sua alternativa fossile”. Per l’ex CEO di Snam, “la transizione energetica verrà guidata dal business più che dalle regole, ma in Europa c’è ancora troppa burocrazia, che sicuramente può costituire un freno allo sviluppo delle tecnologie green”.

In chiusura del convegno milanese il tema dell’utilizzo dei vettori energetici low-carbon all’interno dell’industria è stato affrontato con una tavola rotonda animata dagli interventi di Giorgia Garola, CEO di Scam e Vice Presidente dell’Unione Industriali di Torino; Antonio Gozzi, Presidente di Federacciai e di Duferco Italia Holding; Carlo Mapelli, Professore Ordinario del Politecnico di Milano e Consigliere Indipendente di Amministrazione di Finarvedi; Giacomo Rispoli, Amministratore Delegato di MyRechemical (gruppo Maire).