Valore del titolo troppo basso: Nikola Motor riceve un ‘avviso di delisting’ dal Nasdaq

Nikola Motor, azienda americana – partecipata anche da CNH, la ‘casa-madre’ di IVECO – attiva nello sviluppo e nella produzione di camion elettrici e a fuel cell a idrogeno, se no invertirà la rotta potrebbe essere ‘espulsa’ da Wall Street.

La stessa società – come riportano diverse agenzie di informazione finanziaria – ha infatti annunciato di aver ricevuto, mercoledì scorso (24 maggio), un avvisto di delisting da parte del Nasdaq a causa del “mancato rispetto dei requisiti di prezzo minimo di offerta stabiliti dalla Borsa”.

Questo perché il titolo Nikola sui listini di New York, dopo essere diminuito del 78% nel corso dell’ultimo anno, da un mese non supera il valore di 1 dollaro.

E la notizia, ovviamente, ha fatto ulteriormente sprofondare il prezzo dell’azione, che attualmente (venerdì 26 maggio) è pari a 0,62 dollari. Cifra che di scosta di molte lunghezze dal picco storico toccato a giugno 2020, quando il titolo aveva superato i 65 dollari.

È la stessa azienda, basata in Arizona, a precisare però – in una breve nota formale pubblicata sul sito della SEC, l’autorità di vigilanza USA del mercato azionario (consultabile a questo link) – che la Notification Letter non avrà un impatto immediato sulla quotazione: “In base a quanto previsto dell’avviso, la società ha a disposizione 180 giorni per tornare a rispettare le Nasdaq Listing Rule”. E per riuscirci, il valore di chiusura dell’azione dovrà essere pari ad almeno 1 dollaro per 10 giorni lavorativi consecutivi in qualsiasi momento entro il 20 novembre 2023.

Come riporta l’agenzia di stampa Reuters, i problemi di Nikola – come di altri player del settore – vanno avanti da tempo, e recentemente la società ha ceduto azioni sul mercato per raccogliere liquidità. Inoltre, all’inizio di maggio il gruppo americano ha annunciato che avrebbe interrotto temporaneamente la produzione nella sua factory di Coolidge, in Arizona, per ottimizzare la linea di assemblaggio. Una decisione, questa, che sarebbe stata presa in risposta alla scarsa domanda dei camion a batteria.

Infine, occorre ricordare che soltanto poche settimane fa Nikola e IVECO avevano annunciato di aver posto fine alla loro joint-venture tedesca – rilevata al 100% da IVECO – costituita 4 anni fa per realizzare e gestire lo stabilimento di Ulm, in Germania, dove verranno costruiti i camion a batteria (BEV, Battery Electric Vehicle) e a idrogeno (FCEV, Fuel Cell Electric Vehicle) destinati al mercato europeo.